Lenin oggi: Ricordare, ripetere, rielaborare (Italian Edition) by Slavoj Žižek

Lenin oggi: Ricordare, ripetere, rielaborare (Italian Edition) by Slavoj Žižek

autore:Slavoj Žižek [Žižek, Slavoj]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Ponte alle Grazie
pubblicato: 2017-09-06T22:00:00+00:00


28 marzo 1922

Conclusioni sul Rapporto politico del CC del PCR(b)

[Applausi.] Devo dedicare innanzi tutto una certa quantità di tempo alla critica delle osservazioni che sono state fatte qui dai compagni Preobraženskij e Osinskij. Penso che sul punto principale e fondamentale i compagni Preobraženskij e Osinskij abbiano fallito completamente il bersaglio, dimostrando proprio con i loro interventi quanto sia sbagliata la loro concezione della linea politica.

Il compagno Preobraženskij ha parlato del capitalismo e ha detto che dovremmo indire una discussione generale sul programma. Penso che questo sarebbe uno dei modi più sterili e sbagliati di impiegare il tempo.

Innanzi tutto, a proposito del capitalismo di Stato.

«Il capitalismo di Stato è capitalismo – ha detto Preobraženskij – ed è soltanto così che lo si può e lo si deve intendere». Io sostengo che ciò significa essere scolastici. Nessuno finora, nella storia dell’umanità, ha potuto scrivere un libro simile sul capitalismo, poiché è la prima volta adesso che noi viviamo questa cosa. Finora, libri appena un po’ sensati sul capitalismo di Stato sono stati scritti nel presupposto e nell’ipotesi che il capitalismo di Stato fosse capitalismo. Adesso le cose vanno in modo diverso, e nessun Marx e nessun marxista potevano prevederlo. E non si deve guardare indietro. Se voi vi metterete a scrivere di storia, lo farete a meraviglia; ma se vi metterete a scrivere un manuale, direte che il capitalismo di Stato è un capitalismo a tal punto inatteso, un capitalismo che nessuno assolutamente aveva previsto, poiché nessuno poteva prevedere che il proletariato avrebbe conseguito il potere in un paese tra i meno sviluppati e avrebbe cercato dapprima di organizzare una grande produzione e la distribuzione per i contadini, per poi, non essendo venuto a capo di questo compito a causa delle condizioni culturali, far partecipare il capitalismo alla sua opera. Tutto ciò non era mai stato previsto, ma tuttavia questo è un fatto incontestabile.

Il discorso di Larin riflette una incomprensione totale di ciò che è la nuova politica economica e dell’atteggiamento che bisogna avere a questo riguardo.

Nessuna obiezione seria è stata formulata contro la necessità del passaggio alla nuova politica economica. Il proletariato non teme di riconoscere che la rivoluzione gli ha dato alcuni risultati che sono magnifici, mentre altri non lo sono affatto. Tutti i partiti rivoluzionari che sono falliti finora, lo sono perché hanno peccato di presunzione e non hanno saputo individuare quale fosse la loro forza, temendo di parlare delle proprie debolezze. Ma noi non periremo, poiché non temiamo di parlare delle nostre debolezze e impareremo a superarle. [Applausi] Il capitalismo che abbiamo lasciato entrare, era indispensabile lasciarlo entrare. Se esso è odioso e cattivo, noi possiamo correggerlo poiché il potere è nelle nostre mani, e non abbiamo nulla da temere. Questo è riconosciuto da tutti, e confondere ciò con il panico è ridicolo. Se noi avessimo paura di riconoscerlo, allora soccomberemmo sicuramente. Ma noi apprenderemo questa scienza e avremo la volontà di apprenderla: ciò è dimostrato dai tre-quattro-cinque anni durante i quali abbiamo appreso cose più complicate in minor tempo.



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